Già disponibili per il pre-ordine, con consegne a partire dal 15 giugno, costano dai 1.168 euro (con processore Core i5, 128 GB SSD e soli 4 GB di RAM) a 2.549 euro (con processore Core i7, 512 GB SSD e 16 GB di RAM). Incluso nel prezzo, c’è un anno di abbonamento a Office 365 Personal.
Di cosa stiamo parlando? Visti i prezzi, si penserebbe ai nuovi modelli di MacBook di casa Apple. Invece qualche giorno fa è stata Microsoft a presentare questi nuovi computer portatili!
Sono i Surface Laptop, display touch da 13,5 pollici (con rapporto 3:2 e non 16:9), processori Intel Core da i5 e i7 di settima generazione, storage SSD PCI-Express fino a 512 GB. A detta di Microsoft la batteria dura ben 14 ore, ma non ci sono stati ancora test indipendenti e recensioni che lo abbiano confermato nella pratica.
Il Surface Laptop purtroppo presenta una sola porta USB 3.0, obbligando l’utente a portarsi sempre dietro un hub usb. Non si sa come mai Microsoft abbia deciso di montare una sola porta USB, per di più 3.0 e di non adottare il nuovo formato USB Type-C, che è molto più versatile delle USB tradizionali e può essere utilizzata anche per caricare i dispositivi, come avviene per esempio sul nuovo MacBook di Apple. L’unico modo per ricaricare il Surface Laptop è attraverso una porta proprietaria di Microsoft, già utilizzata sugli altri dispositivi della linea Surface.
La cosa che potrebbe lasciare interdetti e confondere molti utenti interessati a Surface Laptop è la scelta di Microsoft di venderli con Windows 10 S, una versione alternativa del suo famoso sistema operativo, appena presentata. Windows 10 S ha tutte le classiche funzionalità di Windows 10, ma consente di installare solo i programmi compresi su Windows Store, il servizio online gestito da Microsoft sul quale i produttori di programmi e applicazioni possono caricare e vendere i loro prodotti. Non sarà quindi possibile installare applicazioni e giochi scaricati da internet o presenti su CD e DVD.
I programmi su Windows Store sono certificati e sicuri, riducendo quindi il rischio di installare virus e malware, ma l’offerta è piuttosto limitata e mancano alcuni dei programmi più usati, come per esempio la versione completa di Photoshop o browser come Google Chrome, alternativi a Edge, quello predefinito di Windows 10.
In linea di massima, Windows 10 S ha senso in particolari contesti, come quello scolastico: funziona su computer poco potenti, riduce il rischio di installare virus e offre un maggiore controllo da parte di chi amministra la rete locale.
Il nuovo sistema operativo ha meno senso per i Surface Laptop, soprattutto per chi li vuole utilizzare in ambito professionale e ha bisogno di programmi che non sono disponibili su Windows Store.<
Windows 10 S esegue pertanto esclusivamente app sandox, come già fa Apple su iPhone e iPad, eliminando così rischi di virus e malware. Il problema è che questo può andare bene su smartphone o tablet. Su un notebook, neanche così tanto economico, invece, questa scelta forse non è la più azzeccata. C’è il rischio che la gente vada a comprare il Surface Laptop, pagandolo 2.500 euro, e poi si ritrovi a non poterlo usare a pieno perché non riesce a installare i software che gli interessano.
Ricordiamo che appoggiarsi totalmente al proprio store, come fanno Apple e Google per i loro smartphone e tablet, ha senso solo dal momento che in quello Store sono presenti tutte le app che l’utente necessita. Altrimenti si rischia di fare un flop, come è successo per i Windows Phone con uno Store vuoto, e che hanno visto i pochi utenti che avevano, abbandonare quegli smartphone per passare a iOS o Android.
Vi sono altri modi per “rendere sicuro” un sistema operativo, si veda ad esempio MAC OS X. Nonostante abbia il suo App Store, permette comunque di installare app scaricate da internet o presenti su CD e DVD. Eppure, non vi sono tutti quei virus e malware che invece impestano Windows.